Giampaolo Trotta


Critico d’Arte

SPIRIT

Carla Sello con le sue opere Mandaliche, rappresenta il processo mediante il quale il Cosmo si è formato dal suo centro ombelicale; attraverso un complesso e diversificato simbolismo consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di evolversi interiormente.

intetizza l’unione e l’armonia del Sé con l’Universo, del mondo interiore con quello esteriore. Questo diagramma cosmico è un supporto alla meditazione poiché è una perfetta sfera sacra che mostra l’ordine e l’armonia di una mente ‘illuminata’. Come il rosone di una cattedrale gotica, lo Spirit inciso dall’artista con il pirografo e l’aerografo nel legno, poi dipinto con colori acrilici, è fatto di ‘vento’ generatore, cioè di ànemos, di fuoco, di luce colorata, là dove si fondono processi orientali, occidentali e mediorientali di ricerca della Luce assoluta: dal buddismo al platonismo alle simbologie ebraiche contenute nella Torah e nelle dottrine esseniche, dal Neoplatonismo all’Umanesimo ficiniano, dal Cristianesimo medioevale mistico alla ratio e alla chiarezza ‘geometrica’ cartesiana e poi illuministica e massonica, alla vibrazione luminosa dell’istante irripetibile dipinto dall’Impressionismo. Una sorta di moto dall’esterno all’interno, quindi, cioè metafora della realtà ‘oggettiva’ spirituale e cosmica che si imprime nella coscienza soggettiva ed individuale.

 

PAX HOMNIBUS

Spirit  dipinto dall’artista Carla Sello, è una radiosa immagine della forma circolare come ‘sacra’ per eccellenza, nella quale la luce che emana il ‘foro’ o ‘ombelico’ centrale crea raggi a formare due croci bizantine ruotate di 45° una rispetto all’altra. Questa ‘icona’ del mandala rappresenta la dimensione psicologica d’una spazialità dall’illusione cosmica, dove l’incisione segnica assurge al valore etimologico del termine.

Questi segni, come onde concentriche che si irradiano nell’acqua, o meglio, nello spazio, si dilatano dal centro generatore nel quale si sono formati.

Come flussi di energia cosmica e spirituale che incidono e plasmano la materia primordiale, hanno un origine nella simmetria del Mandala Tibetano (“contenitore di essenza” in sanscrito, tradotto pure come ‘cerchio’, ‘ciclo’), costituito da un diagramma sacro, simbolo dell’universo e della sua  vitalità. Rappresenta il processo mediante il quale il Cosmo si è formato dal suo centro ombelicale; attraverso un complesso e diversificato simbolismo consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di evolversi interiormente.

Sintetizza l’unione e l’armonia del Sé con l’Universo, del mondo interiore con quello esteriore. Questo diagramma cosmico è un supporto alla meditazione poiché è una perfetta sfera sacra che mostra l’ordine e l’armonia di una mente ‘illuminata’.

Come il rosone di una cattedrale gotica, lo Spirit inciso dall’artista con il pirografo e l’aerografo nel legno, poi dipinto con colori acrilici, è fatto di ‘vento’ generatore, cioè di ànemos, di fuoco, di luce colorata, là dove si fondono processi orientali, occidentali e mediorientali di ricerca della Luce assoluta: dal buddismo al platonismo alle simbologie ebraiche contenute nella Torah e nelle dottrine esseniche, dal Neoplatonismo all’Umanesimo ficiniano, dal Cristianesimo medioevale mistico alla ratio e alla chiarezza ‘geometrica’ cartesiana e poi illuministica e massonica, alla vibrazione luminosa dell’istante irripetibile dipinto dall’Impressionismo.

Una sorta di moto dall’esterno all’interno, quindi, cioè metafora della realtà ‘oggettiva’ spirituale e cosmica che si imprime nella coscienza soggettiva ed individuale.