Critico e Storico dell’Arte
MIMETIC TRASMUTATION
Apprestandosi a tornare nel continente della spiritualità, in India Carla Sello presenta una mostra dal titolo Mimetic Transmutation presentando una serie di opere realizzate con la plastica secondo una tecnica del tutto personale. Ancora una volta però il suo lavoro richiama le esperienze precedenti, la plastica infatti è trasformata in qualcosa di totalmente nuovo, una metamorfosi fisica e mentale che l’artista opera attraverso l’utilizzo di materiale dannoso per l’ambiente. Convertito e condotto a una sua innaturale bellezza, una nuova percezione della natura fra pianeti estranei al nostro sistema solare e paesaggi familiari: canyon, valli e praterie, ma anche sinapsi, tessuti organici, reti neuronali, si attraversa così l’infinitamente grande per poi sprofondare nell’immensamente piccolo.
Quando nel corso degli anni sessanta Alberto Burri squagliava le sue plastiche, il problema dell’inquinamento polimeri non era ancora percepito. Si era altresì nel pieno di quel boom economico durante il quale tali materiali sarebbero diventati il principale prodotto d’utilizzo quotidiano. C’era, altresì, un sentimento di reazione ad una società fin troppo orientata all’utilizzo di prodotti di largo consumo, ma i danni ambientali che ci apprestavamo a produrre non erano ancora pienamente presi in esame. Eppure, quel gesto dell’artista umbro, quel trasformare la plastica in qualcosa di tragico e sublime avrebbe certamente fatto riflettere.
Oggi ci sforziamo di comunicare continuamente i danni prodotti dalla plastica.
Proponiamo soluzioni di riciclaggio e recupero, ma siamo di fronte a una battaglia impari tra un consumo esasperato e la necessità di tenere pulito l’ambiente.
Cinquant’anni più tardi da quelle plastiche squagliate, Carla Sello s’interroga sul destino nostro e di questi materiali, ma con un nuovo atteggiamento rispetto all’informalità di Burri.
Ancora la plastica è protagonista, ma adesso come fonte di bellezza vitale.
Abbandonato il trauma della fiamma che brucia e squaglia il materiale provocando ferite e nere abrasioni, la plastica in Carla Sello si trasforma in un giardino fiorito carico di colori sgargianti.
Il lavoro con la plastica è la metamorfosi fisica e mentale che l’artista opera attraverso l’utilizzo di un materiale ritenuto dannoso per l’ambiente. Convertito e condotto a una sua innaturale bellezza. Interamente realizzate con l’ausilio di plastica, queste opere sorprendono per la brillantezza dei colori e la capacità di mostrarci un mondo meraviglioso.
Si è come di fronte ad una nuova percezione della natura, quasi a sorvolare pianeti estranei al nostro sistema solare e infine ripiombando nei segreti interni della materia.
Sono canyon, valli e praterie, ma anche sinapsi, tessuti organici, reti neuronali, si attraversa così l’infinitamente grande per poi sprofondare nell’immensamente piccolo.
Carla Sello unisce Macro e Microcosmo, svelando il senso più intimo della materia e mostrandone un senso di bellezza nascosto che attiene ad ognuno di noi cercare e restituire al mondo.
VORTEX
Continuala parabola artistica di Carla Sello, sensibile ai temi del cosmo e dell’ambiente, nella mostra dal titolo Vortex tenuta nel 2017 presso la Galleria Centro d’Art Citadine in Tamil Nadu in India, è una serie dedicata al cosmo e alle galassie, dove l’artista indaga la dimensione temporale
e materica dello spazio, attratta dalla forma spirale.
Principio di ordine matematico, base della misura aurea e della progressione numerica di Fibonacci, la spirale o vortice, è l’elemento fondante di ogni sistema cosmico.
Nell’universo tutto è eternamente in movimento, ruotando regolarmente su se stesso e tutto si svolge sempre in questo moto perpetuo. Le opere di Carla Sello indagano la forma del vortice utilizzando colori e sabbie naturali.
C’è in lei un contatto diretto e continuo con la natura, in una costante dimensione di equilibrio tra l’essere esteriore e quello interiore. In questo senso Vortex è da leggere come sorta di passaggio tra questa ricerca di senso e la nuova stagione pittorica di Mimetic Transmutation.
SAXSUM
Si può dire che le opere di Carla Sello, siano un quick medium tra pittura e scultura, visto l’uso di svariati materiali e tecniche.
Le linee fluide e pulite e i colori che si manifestano nelle sue opere si sono ispirate
all’osservazione della natura.
La materia e i colori si impastano gli uni con gli altri mostrando una realtà fatta di visioni e meditazioni, sentimenti ed emozioni che si trasformano in morbide linee e la spiritualità trova una corrispondenza nella brillantezza dei toni, mentre la materia trova la sua espressione nella pastosità densa dei colori generosamente distribuiti sul supporto.
L’incontro di questi due estremi regala a chi guarda la sensazione di essere risucchiati nel vortice dell’esistenza in cui il passato affiora come sosteneva C. G. Jung, dalla psiche sconosciuta che emerge dai
gorghi sfuocati dell’inconscio richiamata dalla necessità di trovare equilibri nel presente.
NERO
Reduce da un’ antologia molto esaustiva in India, sua seconda patria, la Sello pittrice scultrice, videomaker, docente, per nero ha ideato un “Uovo Cosmico” e così illustra: …
Molte raffigurazioni della Grande Madre vengono fatte su ossidiana nera, il nero è associato
alla fertilità, perché è il colore della terra.
I luoghi sacri degli uomini sono le caverne, dove trovano rifugio, e dove celebrano rituali d’iniziazione… La caverna come metafora uterina di trasformazione e di rinascita.
L’uovo, da sempre, assume il senso fondamentale della vita in gestazione e della coscienza completa…